Ho letto molti libri nella mia vita, ma nessun libro di letteratura per l’infanzia. “Voglio essere un drago!” di Silvia Favaretto è un libro destinato ai bambini, ma nel leggerlo ho trovato che i suoi insegnamenti e il suo messaggio possano tranquillamente essere indirizzati ad un adolescente o ad un adulto.
La storia che racconta il libro è quella di un pulcino che nasce in una fattoria ed è l’ultimo ad uscire dall’uovo. Seguendo il suo desiderio di non volersi sentire debole e di acquisire maggior fiducia in sé stesso, comincia una viaggio ricco di incontri e insegnamenti.
Dovendo descrivere questa storia in poche parole, direi che questo è un racconto che può trascendere il tempo nella mente dei suoi lettori, sia in chi lo legge che in chi lo ascolta, perchè nonostante la sua brevità ha un messaggio importante e quando parlo di “trascendere il tempo” mi riferisco alla mia esperienza personale di lettore: ho terminato di leggere questo libro in circa 10 minuti, ma passeggiare tra la storia e i personaggi ha creato nella mia mente un viaggio verso il passato e verso il futuro. Mi ha trasportato al passato perchè mi ha ricordato come anch’io da piccolo, similmente a molti altri bambini, avevo bisogno di una bella storia prima di dormire, e allo stesso tempo mi ha fatto viaggiare verso il futuro perchè ho pensato che questo sarebbe facilmente un libro che desiderei leggere ai miei figli per il messaggio e i valori che insegna ad ogni pagina come l’importanza di perseguire i propri sogni e di continuare ad essere sé stessi.
In un’intervista che le ho fatto, Silvia Favaretto ha dichiarato che la poesia è “traspirazione” e leggendo questo libro non posso fare a meno di pensare che le sue pagine e la sua storia siano scritte basandosi su di un’ispirazione da scrittrice, ma anche e principalmente, sull’amore di una madre per suo figlio.
Non voglio dirvi in questa recensione le ragioni per le quali dovreste leggere questo libro, perchè credo che “Voglio essere un drago!” sia un gran libro che troverà facilmente il suo spazio tra i cuori dei bambini che ascolteranno questa storia e dei genitori che gliela leggeranno, quello che tuttavia voglio dire per chiudere questa recensione è che non bisogna credere a chi ci dice che non possiamo essere draghi o qualsiasi altra cosa che ci renda felice e che la strada da percorrere per diventare la versione migliore di noi la incontreremo solamente essendo noi stessi.
É la mia prima recensione ad un libro di letteratura per bambini e voglio finirla con una citazione dell’autrice che secondo me dimostra appieno il sentimento di una madre che vede crescere suo figlio: “La tua casa è qui, ma se senti la necessità di trovare te stesso scoprendo anche il mondo, allora io ti do la mia benedizione”.
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